Fabriano
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Fabriano e la dinastia dei Chiavelli

Secondo la tradizione il legame che unisce Fabriano agli Svevi inizia con il capitano Ruggero Chiavelli che si stabilì a Fabriano dopo aver combattuto a fianco del Barbarossa. Fu sepolto nella chiesa di San Venanzio, nel “sepolcro coperto di velluto nero” dove erano state approntate cinque bandiere con lo stemma imperiale. 

L'intera famiglia fu sempre filoimperiale e guidò una Fabriano già ricca di corporazioni rivestendo un ruolo fondamentale nella crescita della città. Furono capitani di ventura, ma anche abili politici ed esperti imprenditori di quella protoindustria della carta che renderà Fabriano celebre in tutto il mondo. Furono proprio i Chiavelli, infatti, a favorire lo sviluppo delle prime botteghe con l’acquisto delle gualchiere, i locali dove avveniva il purgo dei panni da cui ha inizio la lunga lavorazione della carta. 

La loro abilità amministrativa si palesò anche nello sviluppo della cultura e in un nuovo aspetto architettonico della città: a Gualtiero di Ruggero Chiavelli si deve la fondazione della chiesa di Sant'Agostino, ad Alberghetto Chiavelli la costruzione della seconda cinta muraria e il restauro della famosa fontana di "sturinalto". 

È in questo clima che più tardi nascerà e muoverà i primi passi artistici anche Gentile da Fabriano e gli artisti della "scuola fabrianese".

La famiglia Chiavelli tenne la guida di Fabriano dal XII secolo fino al 26 maggio 1435, giorno dell'Ascensione, quando, secondo una cronaca del Cinquecento, durante la messa nella cattedrale di san Venanzio, avvenne l'eccidio dei membri maschi della famiglia da cui ben pochi si salvarono. Furono una quindicina i congiurati che organizzarono la strage armati di coltelli, e a trovare la morte furono Tommaso Chiavelli, il figlio Battista e otto nipoti, alcuni dei quali inseguiti fino alla sagrestia per poi essere sgozzati. Vennero risparmiate solo le donne che furono esiliate dopo essere state spogliate di tutti i loro averi. 

Fabriano. Percorso storico artistico 

Il maestoso Palazzo del Podestà in pietra bianca nasce nel 1255, di poco posteriore è la fontana di Sturinalto (del 1285) e lo scenografico Loggiato di San Francesco del ‘400. La Cattedrale del XI secolo è dedicata al patrono San Venanzio e custodisce le opere di Allegretto Nuzi (presenti anche nella chiesa di San Niccolò), Gentileschi e Bastiani. Centro della vita del Duecento è anche lo Spedale della Madonna del Buon Gesù dalle forme tardo gotiche che oggi è sede della Pinacoteca Civica Bruno Molaioli con un nutrito gruppo di opere medievali di altissimo livello tra cui i fabrianesi Allegretto Nuzi e Antonio da Fabriano, oltre a Boschi e Gentileschi. Al piano terra è ospitata la collezione di arte contemporanea “La casa di Ester” con opere dei maggiori maestri italiani del '900. 

La chiesa di San Benedetto nasce nel 1231 e presenta una monumentale navata unica in stile barocco, così come l’interno della chiesa dedicata ai Santi Biagio e Romualdo con opere del transetto e dell'abside tardo barocche che si sposano con il rifacimento settecentesco della navata impreziosita, in controfacciata, da un organo di Gaetano Callido. 
Altro affascinante edificio è il complesso di San Domenico con i preziosi affreschi della cappella di Sant’Orsola. Voluta da Ruggero Chiavelli, la chiesa di Sant’Agostino presenta delicatissimi affreschi del ‘300. 

Fuori Fabriano si trova l’eremo di Santa Maria in Valdisasso circondato da un’aula verde didattica. L’eremo di origine benedettina fu affidato ai francescani con il benestare di Chiavello Chiavelli che commissionò a Gentile da Fabriano un Polittico detto di Valle Romita di cui è esposta una copia dall’originale custodito alla Pinacoteca di Brera in seguito alle spoliazioni napoleoniche. Nelle splendide montagne attorno Fabriano si trova anche l’Abbazia di San Salvatore in Valdicastro fondata da San Romualdo nel 1009 e ancora quasi intatta nelle sue forme romaniche. A 890 metri di altezza di trova il Monastero di San Silvestro Abate di Montefano fondato nel XIII secolo; è monastero silvestrino a lungo rimaneggiato fino all'attuale aspetto che presenta una chiesa del Seicento, due biblioteche e una grande foresteria con 30 camere. Altro gioiello romanico incastonato nel verde è l'Abbazia di San Cassiano fondata nel XI secolo con rimaneggiamenti in stile gotico del XIII secolo ha un interno insolito nella disposizione della tribuna e della cripta.

L'IME - Istituto Marchigiano di Enogastronomia vi consiglia:

Salame di Fabriano Predisio Slow Food

Il salame di Fabriano è un prodotto tipico della tradizione marchigiana e non potrebbe nascere altrove, perché solo il microclima dell’alta Vallesina può consentire una stagionatura del tutto naturale e quindi creare il Salame di Fabriano come è conosciuto oggi. Garibaldi lo sapeva bene quanto era speciale questo salame. Un’arte viva da secoli che ancora oggi rimane di nicchia e interprete di un’eccellenza artigiana che coinvolge attori diversi del territorio.

Il Salame di Fabriano viene realizzato con le parti magre e nobili del suino marchigiano. Una caratteristica del salame di Fabriano è una leggera muffa di colore marrone scuro che ricopre la superficie e i lardelli bianchi che spiccano sul colore dell’insaccato che invece è scuro.

In degustazione il migliore abbinamento è consigliato con il Verdicchio di Matelica.


Verdicchio di Matelica Doc

Il Verdicchio di Matelica è un vino antichissimo. Forse è il primo testimone della viticoltura in terra marchigiana. Lo testimoniano i vinaccioli rinvenuti nelle tombe dei principi piceni nelle necropoli di Villa Clara e di Brecce. La diffusione del Verdicchio fu ad opera dei monaci prima benedettini e poi francescani. Questo vino è un bianco austero, di grande spessore, fresco, avvolgente dal colore giallo paglierino con inconfondibili riflessi verdolini. In bocca si presenta secco, persistente e caldo con sentori che ricordano la frutta matura. Un'avvolgente morbidezza regala al palato sensazioni di rotondità che non stancano, grazie anche al retrogusto di mandorla. 

Info: 

Comune di Fabriano

Museo della Carta

Pinacoteca di Fabriano

Monastero San Silvestro

Fabriano creativa

Fabriano storica