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Montecassiano

Montecassiano
Un tempio romano dedicato a Venere assieme a una domus, forse appartenuta ad uno dei magistrati di Ricina - la città romana Helvia Ricina di cui troviamo le vestigia lungo il fiume Potenza alle porte di Macerata- è all'origine di Montecassiano che nacque dall'unione di cinque antichi castelli: Monte dell’A­bate, Monte Libano, Monte Fer­ro, Monte della Serra e Monte di Collina, tutti presenti nello stemma comunale rappresentati dalle cinque colline che corrispondono alle frazioni odierne.
Il primo nome fu Castrum Montis Sancte Marie, nel Duecento cambia il nome in Monte Santa Maria in Cassiano, per poi divenire semplicemente Montecassiano a ricordo dell'importante famiglia Cassiani di origine romana che governò la zona.
Questa famiglia, ricordata nei documenti sin dal XI secolo, occupava un esteso palazzo composto da quattro edifici con un cortile interno che corrisponde quasi perfettamente alla centrale piazza Leopardi di oggi.
La prima comunità comunale fu abbastanza libera di muoversi senza troppe ingerenze della nobiltà, e accolse molti degli abitanti dei piccoli castelli attorno. L'unico a rimanere fuori dalla sua protezione fu il Castello di Nuncastro che Enzo di Svevia donò a Macerata nel 1239 -  donazione confermata anche dal padre Federico II nel 1249 - per l’aiuto durante l’assedio di Montecchio (oggi Treia). 
Il castello di Nuncastro, poco considerato da Macerata per la sua lontananza, venne incorporato al comune di Montecassiano che in questo periodo mostra sempre più insofferenza verso le pretese dei monaci Cistercensi tanto da schierasi a favore dell'impero svevo. Attacchi e assedi dei comuni nemici posti sul confine, causarono danni anche molto pesanti alla struttura difensiva di Montecassiano che più volte fu costretto a ricostruire intere parti del castello.

Montecassiano. Percorso storico artistico
Suggestiva e scenografica la bella cinta muraria medievale con tre porte di accesso che conducono al centro attraverso vicoli concentrici. Palazzo dei Priori troneggia con i suoi merli ghibellini nella centrale piazza Leopardi. Il primo palazzo fu costruito nel XII secolo, ma nel Quattrocento fu completamente rifatto da Antonio Lomdardo con un nuova facciata che presenta tre bifore e un legante porticato di ingresso. Oggi si propone come prodotto restaurato nel 1938 che ha recuperato l'antica merlatura e aggiunto un arco con scalinata come collegamento a Palazzo Compagnucci appartenuto a nobili famiglie come gli Scaramuccia, i Capponi e infine i Compagnucci. Uno degli Scaramuccia allevò, in segreto per 5 anni, Amedeo di Savoia e a ricordo di questo legame nello stemma di famiglia è inserita anche l'araldica dei Savoia. Di notevole pregio la settecentesca chiesa collegiata di Santa Maria Assunta con un prezioso portale di bronzo. All’interno una pala d’altare in terracotta invetriata realizzata da Fra Mattia della Robbia.  Tra gli altri edifici religiosi ricordiamo la chiesa di San Marco, esempio di barocchetto marchigiano, la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo che ospita il Museo delle Confraternite con oggetti processionali; la chiesa di San Giovanni Battista, l’oratorio di san Nicolò del  XIII secolo che nel campanile conserva una campana fusa nel 1382. La Pinacoteca civica “Girolamo Buratto” presenta belle opere come Il Sogno di Giacobbe, attribuito al Buratto, allievo del Pomarancio, e un’importante tavola: la Madonna in trono con Bambino tra i Santi Andrea ed Elena ed angeli musicanti del pittore iberico Ioannes Hispanus.  Quest’opera richiama la forte devozione del paese ad una reliquia della Sacra Croce. Le opere contemporanee sono tutte firmate da Giovanni Cingolani, pittore di Montecassiamo ben conosciuto in Italia e Argentina.

L'IME - Istituto Marchigiano di Enogastronomia vi consiglia:

Colli Maceratesi Doc 
In essi si racchiudono più vini, rossi e bianchi, espressione di uve autoctone dai valori universali tipici dei paesaggi dove vengono prodotte. Sono i vini dei monaci, diventati poi successivamente vini dei mezzadri. Il vino Colli Maceratesi Rosso è gradevole, asciutto, armonico mentre il vino Colli Maceratesi Bianco è da bersi giovane per gustare freschezza, vivacità e fragranza. Il gusto è secco con tenui profumi fruttati freschi, nelle zone ove l’esposizione al sole è più duratura ricorda il sapore degli agrumi.

Ciauscolo Igp
Un “gioiello di famiglia” della norcineria marchigiana è sicuramente rappresentato dal ciauscolo, detto anche ciavuscolo o ciabuscolo. La caratteristica che rende questo prodotto immediatamente riconoscibile dagli altri salumi è senza dubbio la sua spalmabilità. In molti lo paragonano, per questo, ad un paté straordinariamente gustoso. Il suo profumo è delicato, aromatico, tipico, deciso e speziato. La sua origine si perde nella notte dei tempi e rimanda alla pratica tradizionalmente rurale di lavorare il maiale.

I sughitti PAT (prodotto agroalimentare tradizionale)
È un dolce tipico dell’entroterra marchigiano che si propone durante la vendemmia perché il suo ingrediente principale è il mosto fresco.  È una polenta dolce di mosto, farina di granoturco e noci che si lascia cuocere e addensare lentamente a fuoco dolce mescolando di continuo. 
Era usanza della società mezzadrile preparare questo dolce e donarlo ai proprietari del terreno che lavoravano i contadini appena conclusa la vendemmia.

Info:

Comune di Montecassiano

Turismo Marche: Montecassiano

Provincia di Macerata