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Acquaviva Picena

Acquaviva Picena e la famiglia Acquaviva
Uno degli esponenti più significativi della famiglia Acquaviva di cui si ha notizia è il condottiero Rinaldo d'Acquaviva figlio di Rinaldo detto il Grasso che aveva ricevuto alcune terre dall'Imperatore Enrico VI di Svevia. 
Sempre un Rinaldo è a capo delle truppe sveve contro Viterbo nel 1231 e poi podestà a Cremona.
Assieme ad Enzo, figlio di Federico II e vicario della Marca, lo troviamo alla guida un esercito che si tramanda fosse composto da 200 cavalieri e 500 saraceni impiegato per la riconquista dei comuni marchigiani ai danni del papa nel 1239.
Una fedeltà alla casata Sveva mai venuta meno e suggellata, nel 1234, dal matrimonio di Forastéria, figlia di Rinaldo d’Acquaviva, con Rinaldo di Brunforte, vicario senza nomina dell'imperatore Federico II di Svevia e già potentissimo signore di Sarnano.
Durante il primo assedio ad Ascoli Piceno, nel 1240, Federico II sceglie il chierico Rinaldo d’Acquaviva conducendolo con se ad Agrigento dove diventa vescovo e, nel 1258, celebra la messa per l'incoronazione di Manfredi guadagnandosi la scomunica di Alessandro IV. Riconciliatosi con il successore Urbano IV rimase sempre molto vicino a Manfredi. 
Negli anni 1290-1292 la giurisdizione del castello di Acquaviva era divisa fra tre diversi rami del casato ossia tra:
-Matteo di Gualtiero signore di Morro, Canzano e Sant’Omero per un terzo
-Corrado e Pietro nipoti di Riccardo di Acquaviva e conti di San Valentino per un altro terzo
-Forasteria, Tommasa ed Elena (che era già deceduta lasciando eredi le sorelle) figlie di Rinaldo il grasso per il restante terzo.
Matteo e Corrado negavano alle due donne i diritti tanto che esse si rivolsero al tribunale del Rettore della marca il quale riconobbe la legittimità della loro quota.
L'ascesa della famiglia non si arresta e dalla metà del Quattrocento, grazie al matrimonio di Andrea Matteo d'Acquaviva con Isabella Piccolomini d'Aragona di Napoli, diventano una delle più importanti e longeve famiglie nobili italiane che vede il suo ultimo esponente nel generale Luigi Acquaviva d'Aragona senatore del Regno d'Italia nel 1860 con il governo Cavour. 
Tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo la famiglia Acquaviva  costruì qui la poderosa Fortezza che venne espugnata nel luglio del 1438 da Francesco Sforza cacciando definitivamente Giosia Acquaviva, il castello restò sotto la dominazione sforzesca fino a quando il 2 giugno 1448 verrà stilato l’atto di sottomissione di Acquaviva a Fermo.
Tra il 1486 e il 1494 verranno ricostruite le fortificazioni del castello con l’aggiunta del mastio che guarda sull’attuale piazza del forte. Alcuni documenti lasciano presupporre che lo stesso Baccio Pontelli possa aver contribuito al progetto di base per la fortificazione della rocca.

Acquaviva Picena. Percorso storico artistico
Di origine picena fu proprietà della famiglia filoimperiale degli Acquaviva che qui costruì la fortezza ampliando la piccola fortificazione precedente. Alla fine del Quattrocento le nuovi armi nate con la polvere da sparo, costrinsero i vecchi castelli a modificare le loro mura con alte scarpature e terrapieni per assicurare maggiore robustezza contro i colpi dell'artiglieria. Questo ammodernamento si presume essere stato progettato da Baccio Pontelli che lasciò la realizzazione alle maestranze locali. All'interno dell'alto mastio è allestito il Museo La Fortezza nel Tempo con un mini percorso tattile per ipovedenti, l’esposizione di preziosi reperti piceni rinvenuti nel territorio acquavivano, e un filmato navigabile a 360° con visori virtuali che narrano l'evoluzione storico-architettonica della Fortezza. All'interno delle mura si schiude un borgo di rara bellezza con piccoli gioielli artistici come la trecentesca chiesa un tempo San Nicola oggi di San Rocco con facciata romanica decorata da bacini ceramici, la chiesa parrocchiale di San Nicola costruita tra il 1570 e il 1602 ampliando l’originale chiesetta (oratorio) di San Rocco, la chiesa di San Lorenzo fondata dagli Agostiniani nell’anno 1613, la chiesa di San Giorgio e la chiesa di Santa Maria delle Palme. Una vista è d'obbligo anche al Palazzo Cancelli, sede del comune, con le magnifiche sale affrescate da scene mitologiche e, al pianoterra, le Sale del Palio dedicato alla rievocazione Sponsalia e fucina di mostre e convegni.
Fuori dalla cinta muraria, il più antico convento francescano delle Marche forse fondato dallo stesso San Francesco con il sostegno della famiglia Acquaviva e, secondo fonti non documentate, da una donazione dello stesso Federico II. Da segnalare l’Associazione Terraviva che da diversi anni promuove e salvaguarda la sapiente arte dell’intreccio della paglia, chiamata qui pajarola, con mostre e corsi di formazione delle Maestre pagliarolare.
Evento principe del paese è Sponsalia la rievocazione del matrimonio tra Forasteria d'Acquaviva e il grande Rinaldo di Brunforte, vicario di Federico II, che si celebra all'interno della Rocca tra banchetti medievali e fuochi d'artificio che "incendiano" la Fortezza.

L'IME - Istituto Marchigiano di Enogastronomia vi consiglia:

I vini
Tra i bianchi la Passerina di Offida DOCG annovera citazioni già dal 1600 ed è vino perfetto da abbinare ai  crostacei, formaggi stagionati e alla pasticceria secca.
Il Falerio dei Colli Ascolani DOC prende il nome dalla città romana di Faleria Augusta che inviava a Roma ottimo vino, grano, olio. Perfetto con le zuppe di pesce e i fritti come le olive ascolane.
Tra i rossi il Rosso Piceno DOC e Rosso Piceno Superiore DOC sembrano essere vini molto antichi descritti dal poeta latino Polibio, che racconta di come Annibale alla volta di Roma fece massaggiare i suoi cavalli stanchi con il vino rosso della zona.  Vino di carattere che merita accostamenti con carni e anche con il tartufo.

Le pesche dolci
Sono un dolce tipico della tradizione marchigiana che affonda le radici nel mondo contadino e rappresentano una vera festa per gli occhi ed il palato. Un dolcetto a base di pastafrolla che viene sagomata richiamando le due metà di una pesca; al suo interno custodisce un goloso ripieno di crema al cacao. Per renderle ancora più simili al frutto a cui si ispirano, vengono cosparse di Alchermes e spolverate con granella di zucchero.

Info:

Comune di Acquaviva Picena

La Fortezza di Acquaviva Picena

Palio del Duca

Jonathan Mancini: la Fortezza nel tempo