Urbisaglia
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Urbisaglia

Urbisaglia e l'Abbazia di Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra

L'Abbazia cistercense di Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra fu fondata nel 1142 da un gruppo di monaci provenienti da Milano ai quali Guarniero, marchese di Ancona e duca di Spoleto, aveva donato il territorio su cui costruire la loro nuova sede. I monaci presero materiale dalla distrutta città romana di Urbs Salvia e iniziarono le opere di bonifica del territorio circostante.
Oltre ai privilegi concessi dai papi Eugenio III e Gregorio VIII, i Cistercensi furono favoriti anche dal beneficio emanato dall'imperatore Ottone IV nel 1210 col quale ordinava ai signori laici ed ecclesiastici di non interferire nei beni e nella vita dei monaci vietando di introdurre armi nei territori del monastero. 
Federico II nel 1242 ne confermò i benefici stabilendo di non infastidire i vassalli dell'Abbazia e rispettarne i privilegi; una scelta che si iscrive nel comune atteggiamento di protezione dei Cistercensi, già attuata nel Regno di Sicilia. Così fece anche Manfredi con un diploma del 1260 in cui legiferò a favore dei monaci definiti "nostri fedeli sudditi" e ordinò al suo vicario Enrico da Ventimiglia di proteggere i religiosi.

Tra i signori comitali del territorio sappiamo che nel 1237 i beni che erano della famiglia Offoni furono spartiti tra l'Abbazia e i signori Abbracciamonte di Urbisaglia che mal tolleravano la potenza degli abati fiastrensi. Un lento cedimento, spesso percorso con le armi, costrinse la famiglia Abbracciamonte a consegnare Urbisaglia alla vicina Tolentino che aveva ampliato i suoi confini convincendo numerosi signori a spostare la loro dimora all’interno della comunità tolentinate. 
Il comune di Tolentino, quasi sempre fedele alla Chiesa, non rinunciò a proficue incursioni dalla parte imperiale; Enrico da Ventimiglia, vicario generale di Manfredi, gli concesse il castello di Belforte, mentre nel 1262 il nuovo vicario degli svevi, Corrado d'Antiochia, gli riconobbe anche altri privilegi per legarlo alla parte sveva. 

Urbisaglia. Percorso storico artistico
Le maestose rovine romane di Urbs Salvia lasciano già intendere una storia florida e molto antica che probabilmente inizia nella prima metà del I secolo a.C. Nell’epoca repubblicana diventa un importante municipio romano autonomo guidato dalla nobile Gens Salvia. I cattivi rapporti con Augusto la declassano a semplice colonia, ma sotto Tiberio visse anni di grande splendore con la costruzione di anfiteatro, teatro, tempio, acquedotto che si possono ancora ammirare nel Parco Archeologico. La fine di Roma fu anche quella di Urbisaglia, oramai abbandonata dai suoi abitanti che cercarono riparo sulle alture fino alla definitiva distruzione imposta del visigoto Alarico. Davanti ai solenni resti della città romana si fermarono ad osservare e scrivere Procopio da Cesarea, quasi un secolo dopo la distruzione di Alarico, che con amarezza affermò “nulla più affatto rimase del pristino splendore che una sola porta e pochi resti di pavimento …”, e Dante Alighieri nel XVI Canto del Paradiso della Divina Commedia:
“Se tu riguardi Luni e Urbisaglia
come sono ite e come se ne vanno
di retro ad esse Chiusi e Sinigaglia,
Udir come le schiatte si disfanno
non ti parrà nuova cosa né forte,
poscia che le cittadi termine hanno.”
Sulla vetta del colle si erge la Rocca di Urbisaglia le cui forme attuali risalgono a una successione di ammodernamenti e ampliamenti conclusi nel 1507 quando l'impiego della polvere da sparo costrinse a rivedere le tecniche architettoniche militari con massicci scarpamenti delle mura. 
Oltre la Rocca da segnale la bella Piazza Minerva progettata da Giuliano Giganti, il museo delle armi e delle uniformi con pezzi dal Risorgimento alla II Guerra Mondiale e il Museo Archeologico che ospita alcuni dei reperti provenienti da Urbs Salvia. L'Abbazia di Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra è il più importante monastero delle Marche e conserva lo stile cistercense lombardo con la superba chiesa di 72 metri. Oggi l'intero complesso è incastonato nell'omonima riserva naturale e si presenta come un'enorme struttura attivissima che si muove tra storia, arte e natura con visite guidate, area pic-nic, percorsi ippici e ciclistici, sentiero sensoriale per disabili, numerosi punti di ristoro e punti vendita di prodotti locali, area convegni, Museo della Civiltà Contadina, Museo del Vino e Museo Archeologico.

L'IME - Istituto Marchigiano di Enogastronomia vi consiglia:

Ciauscolo Igp
Un “gioiello di famiglia” della norcineria marchigiana è sicuramente rappresentato dal ciauscolo, detto anche ciavuscolo o ciabuscolo. La caratteristica che rende questo prodotto immediatamente riconoscibile dagli altri salumi è senza dubbio la sua spalmabilità. In molti lo paragonano, per questo, ad un paté straordinariamente gustoso. Il suo profumo è delicato, aromatico, tipico, deciso e speziato. La sua origine si perde nella notte dei tempi e rimanda alla pratica tradizionalmente rurale di lavorare il maiale.

Info: 

Comune di Urbisaglia

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Abbazia di Fiastra

Turismo Marche: Urbisaglia