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Loro Piceno

Loro Piceno e i Signori di Loro
Il primo castello è menzionato tra i beni dell'Abbazia di Farfa per poi essere donato al monastero abruzzese dei benedettini di San Clemente di Casauria  detto anche in insula Piscaria. Dal 1055 è tra i beni del Vescovo di Fermo e poi nella sfera d'influenza dell'Abbazia di Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra. Dai documenti fiastrensi risulta che nel 1167 ci sia una parte del territorio di proprietà dei conti di Loro o Lauri la cui genealogia è carente di informazioni prima del Cinquecento. 
Nel Duecento Bonconte sposa Monaldesca di Trasmondo di Sant'Angelo che gli porta in dote anche Loro. Bonconte muore e Fildesmido da Mogliano, potentissimo signore filoimperiale della Marca, pretende i beni di Monaldesca amministrati dallo zio Bove e dai suoi figli che ricorrono all'intercessione dell'imperatore Federico II per allontanare Fildesmido. 
Il vicario imperiale Roberto di Castiglione restituisce i beni agli eredi di Bove, ma il successivo vicario Giacomo da Morra riconferma i beni a Fildesmido che lascia il comune di Loro al nipote Rinaldo di Brunforte
In realtà Brunforte condivise la signoria del castello di Loro con i Gualtieri, anch'essi convinti filoimperiali, costretti a sottomettersi a Fermo dopo la morte di Federico II. Alla definitiva disfatta di Manfredi, anche Loro fu obbligata a firmare un patto con Fermo. 
Solo nel 1299 un centinaio di loresi furono riconosciuti da Fermo come liberi cittadini sebbene nel castello, ormai indipendente, continuò la signoria degli eredi di Fildesmido da Mogliano fino a buona parte del Trecento.

ATTENZIONE - Il centro storico, i monumenti e i musei del Comune sono parzialmente fruibili. Per informazioni scrivere al Numero Verde del Turismo della Regione Marche (numeroverde.turismo@regione.marche.it) o contattare il Comune di Loro Piceno al numero 0733.509112, e mail: info@comune.loropiceno.mc.it

Loro Piceno. Percorso storico artistico
Il castello di Brunforte sorge sull'antico castrum romano e fu il primo nucleo abitativo del paese. Fu sede della potentissima famiglia dei Brunforte e dei Gualtieri. Più volte rimaneggiato, ampliato, modificato fino all'aspetto attuale mantiene con la sua austerità, il ruolo di difesa con le alte scarpature delle mura. Nell'ex granaio del castello è stato allestito il Museo delle due Guerre. Il Castello conserva ancora intatta un’affascinante cucina del 1600 corredata di tutti gli utensili.
Il centro storico è costellato da piccoli tesori come il Palazzo Comunale che custodisce un archivio che va dal 1272 ad oggi con 57 rotoli di pergamene ancora intatti perché non hanno mai avuto bisogno di alcun restauro. La chiesa di Santa Maria, del XII secolo, è stata fondata dai Benedettini ed è una delle più antiche e meglio conservate. La chiesa di San Francesco del 1372 presenta un suggestivo Chiostro completamente affrescato nei cui ambienti è stata allestita la Mostra permanente delle attrezzature e degli utensili per il vino cotto, prodotto tipico della zona che prevede la lentissima bollitura del vino assieme alle mele e poi lasciato invecchiare.

L'IME - Istituto Marchigiano di Enogastronomia vi consiglia:

Vino cotto PAT -  Prodotto Agroalimentare Tradizionale 
Il vino cotto è un vino tipicamente e tradizionalmente marchigiano graditissimo al tempo ai Romani più raffinati. La sua tecnica di vinificazione millenaria è rimasta sostanzialmente invariata e fortemente legata alla tradizione contadina e si tramanda di generazione in generazione. È un vino dolce e forte, dal colore variabile dal rosso al rosso ambrato con tendenza a sfumature nocciola, limpido e dal profumo fruttato, dal sapore in perfetto equilibrio fra acidità e dolcezza, esso interessa particolarmente una ristretta zona enologica, quella del maceratese e di una parte del fermano. 
Proprio a Loro Piceno, ogni anno in estate, si festeggia la famosa Sagra del Vino Cotto dove le proprietà e i benefici di questo vino vengono celebrate e dove i migliori produttori espongono ed offrono questo ottimo prodotto.

Ciauscolo Igp
Un “gioiello di famiglia” della norcineria marchigiana è sicuramente rappresentato dal ciauscolo, detto anche ciavuscolo o ciabuscolo. La caratteristica che rende questo prodotto immediatamente riconoscibile dagli altri salumi è senza dubbio la sua spalmabilità. In molti lo paragonano, per questo, ad un paté straordinariamente gustoso. Il suo profumo è delicato, aromatico, tipico, deciso e speziato. La sua origine si perde nella notte dei tempi e rimanda alla pratica tradizionalmente rurale di lavorare il maiale.

Info:

Comune di Loro Piceno

Unione dei Monti Azzurri

Monti Sibillini

I Monti Sibillini sul Web

Turismo Marche: Loro Piceno