Monti Sibillini
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Monti Sibillini

Monti Sibillini

Il regno della magica profetessa Sibilla che si dice abbia predetto anche la nascita di Federico II. La sacerdotessa cara ai romani, nel Medioevo diventa protagonista dell'immaginario letterario cavalleresco medievale come strega ammaliatrice e seduttrice per niente benefica nei confronti degli uomini. Un'aura demoniaca cresciuta grazie ai poemi Guerrin Meschino, scritto da Andrea Barberino nel 1410, e da Le Paradis de la reine Sybille di Antoine de la Salle del 1420 che consegnarono la Sibilla Picena alla notorietà mondiale.

Terra di misteri  e di tanti castelli contesi da signori laici ed ecclesiastici per molto tempo in lotta tra loro. Fu così per il famoso Rinaldo di Brunforte e per i conti Manardi (o Mainardi) che furono signori di Acquacanina, Bolognola ed Amandola. Amandola conobbe anche la dinastia dei signori di Montepassillo che hanno come loro progenitore Alberto di Smerillo, uno scaltro uomo che intrecciò fitti rapporti con il Barbarossa fino a farsi cedere un’ingente parte del territorio della vicina Comunanza. Alberto costruì la sua residenza a Smerillo,mentre i discendenti fondarono il castello di Montepassillo l'attuale Comunanza.

Lo scontro tra Svevi e Papato divenne scontro di governi locali: tumulti, assedi, combattimenti, unioni e divorzi si avvicendarono incessantemente come la vincente alleanza tra Montefortino, Amandola e Sarnano  contro le truppe di Manfredi, figlio di Federico II, nel pianoro tra San Ginesio  e Sarnano.

L’opposizione ai poteri signorili sfociò in un sistema di governo del tutto peculiare: le guaite, rioni autonomi protetti da mura di cinta, ognuna con un priore che rappresentava la sua popolazione nel governo della comunità.

Ne facevano parte Visso, Ussita, Castelsantangelo sul Nera, Villa Sant’Antonio e le frazioni di Macereto, Aschio e Cupi. Una forma amministrativa rimasta intatta fino alla fine del Settecento.

 

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