...

Cessapalombo

Cessapalombo
La storia di Cessapalombo si fonde con quella delle sue frazioni nate con i monaci benedettini e poi assoggettate al comune di Camerino. Nel Chronicon Casauriense dell'Abbazia di San Clemente a Casauria, si parla per la prima volta di Montalto di Cessapolombo mentre, nel 967, un diploma di Ottone I di Sassonia conferma all'abate Adamo della medesima abbazia il possesso di 22 curtes benedettine del territorio di Camerino
Il Cardinale Sinibaldo dei Fieschi (futuro  papa Innocenzo IV), per garantirsi l'appoggio militare del comune di  Camerino contro Federico II, annette Cessapalombo alla giurisdizione di Camerino nel 1240.
L'imperatore però nelle Marche può contare sull'aiuto di due fedelissimi signori da sempre alleati degli Svevi, Fildesmido da Mogliano e suo nipote Rinaldo di Brunforte che a Cessapalombo lasciarono prova del loro potere con due vigorose fortificazioni. 
Il castello detto Roccaccia di Col di Pietra è oggi un affascinante rudere del forte che probabilmente fu costruito proprio da Fildesmido da Mogliano e poi ceduto al nipote Rinaldo di Brunforte nel 1244. 
Fu venduto a Filippo da Morico nel 1266 per poi essere acquistato dal comune di Camerino che ne fece uno dei tanti baluardi di guardia del territorio.
Il Castello di Montalto è più esteso ed articolato e nella sua continua crescita arriva a realizzare ben tre cinte di mura. Fu proprietà di Rinaldo di Brunforte fino alla definitiva caduta degli Svevi quando  passò al governo dei da Varano di Camerino. 

Indissolubile è il legame di Cessapalombo con San Romualdo che per adempiere a quella vita eremitica fulcro della Regola di San Benedetto, costruì l'abbazia di Santa Maria in Insula, oggi chiamata San Salvatore, sulle rovine di una villa romana nella frazione Monastero di Cessapalombo. Da alcuni scritti di San Pier Damiani sappiamo che la chiesa fu realizzata attorno al 1009 con una struttura assai diversa da quella odierna a causa di  continue ricostruzioni successive che hanno lasciato integra solo la piccola cripta. Qui i benedettini rimasero fino al 1050 per poi trasferirsi nella chiesa di San Pietro, oggi San Francesco, a San Ginesio. Ritornarono nella loro abbazia nel 1216 per poi abbandonarla nuovamente nel 1281.

ATTENZIONE - Il centro storico, i monumenti e i musei del Comune sono parzialmente fruibili. Per informazioni scrivere al Numero Verde del Turismo della Regione Marche (numeroverde.turismo@regione.marche.it) o contattare il Comune di Cessapalombo al numero 0733.907132, e mail: comune@cessapalombo.sinp.net 

Cessapalombo. Percorso storico artistico
Fu San Romualdo a fondare l’Abbazia di San Salvatore e ad ampliarla assieme ai suoi fratelli aggiungendo un piano sopra la primitiva cripta. La struttura originaria aveva delle torri cilindriche ai lati della facciata come prescrivevano i dettami ravennati dell'epoca già riproposti anche a San Claudio al Chienti di Corridonia. Un sistema che univa la funzione religiosa a quella di protezione della fortezza. Nei secoli è stata profondamente modificata tanto che oggi rimane intatta solo la piccola cripta, mentre il portico di entrata alla chiesa superiore è stato decorato con l’affresco di San Giorgio che uccide il drago. All'interno due affreschi attribuiti ad Andrea De Magistris: La Vergine e la Maddalena e  Santa Lucia con Santa Caterina. 
Palazzo Simonelli, nella frazione Tribbio, ha forme settecentesche e ospita l'ostello con il particolare Museo delle Carbonaie ed il Museo della Nostra Terra dedicati all'antico lavoro dei carbonai tipico dell'economia dei Sibillini dove il  carbone fu una delle principali risorse economiche ed energetiche. Da Palazzo Simonelli parte il sentiero delle carbonaie dove si incontrano gli “spiazzi”, cioè piccole radure nei quali si produceva il carbone nelle pire semisferiche. Altro percorso nella natura è quello che conduce alle Grotte dei Frati dove nell’anno Mille viveva un gruppo di benedettini che costruirono un semplice convento a due piani. Il panoramico Castello di Montalto, nell’omonima località, conta tre cinte murarie che  racchiudono anche la chiesa di San Benedetto custode di un affresco del De Magistris del 1526.

L'IME - Istituto Marchigiano di Enogastronomia vi consiglia:

Zafferano
La produzione di zafferano è la caratteristica che accomuna diversi imprenditori agricoli di Cessapalombo e altri comuni. Lo zafferano è una spezia che si ricava dagli stigmi del fiore Crocus Sativus, viene coltivato sui Monti Sibillini e contiene una straordinaria concentrazione di vitamine, sali minerali e oligoelementi preziosi per la nostra salute. La raccolta dei fiori è fatta pazientemente all'alba, prima che il sole sia alto e il fiore si dischiuda. Migliaia di fiori subito dopo vengono aperti da mani abili e gentili, attente a non rovinare gli stimmi. I pistilli, zafferano puro in fili, vengono prelevati senza romperli e fatti tostare su un setaccio posto sopra la brace del camino, dove arde legna di mandorlo o quercia. Diverse le ricette prelibate che si possono ottenere con questo piccolo fiore virtuoso.

San Ginesio Doc
Un vino rosso morbido nel quale si possono avvertire degli accenni di marasca ed una leggera spaziatura e pepe. Prodotto in una zona molto bella dal punto di vista paesaggistico, caratterizzata da impronte storiche di assoluto rilievo, il San Ginesio Doc è l’esaltazione di due vitigni indentitari: il Sangiovese e la Vernaccia Nera. San Ginesio conserva un rapporto plurisecolare con Siena e la scelta di vinificare Sangiovese è sostanzialmente dettata da questa “consanguineità” con la Toscana così come la Vernaccia Nera appartiene da sempre alla cultura rurale di questi luoghi d’incanto.  

Olio Extravergina di Oliva monovarietale Coroncina
Paladino della biodiversità. Dalla spremitura di questa varietà tipica del territorio, si ottiene un olio verde smeraldo, dal fruttato intenso. Al gusto, la lieve sensazione di dolce iniziale lascia il posto ad un amaro e piccante intenso e molto persistente. Al termine dell'assaggio rimane in bocca una gradevole sensazione di carciofo che ne caratterizza la varietà. In cucina, ottimo l’abbinamento con bruschette, zuppe di legumi saporiti, polenta e formaggi pecorini freschi.

Info:

Comune di Cessapalombo

Monti Sibillini

I Monti Sibillini sul Web

Unione dei Monti Azzurri

Turismo Marche: Cessapalombo